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Ischia e Capri - Isola d'Ischia

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Ischia e Capri

L’eterno confronto tra due località turistiche di fama mondiale
Ischia e Capri non è solo l’eterno confronto tra due località turistiche di fama mondiale, ma anche il titolo di un libro pubblicato dalla casa editrice Imagaenaria (2008) che riprende due capitoli di una stampa dei primi del '900 scritta e illustrata da due colte sorelle americane in vacanza nel Golfo di Napoli ("Naples. Painted by Augustine Fitzgerald. Described by Sybil Fitzgerald"). Le parole di Augustine Fitzgelrald (a Sybil il compito di illustrare le due isole), sono ancora straordinariamente efficaci per cogliere differenze e specificità dei due luoghi, e per questo ne pubblichiamo di seguito qualche stralcio.

Su Ischia:
[...]"Passeggiate al di fuori delle piste battute non sono così facili da trovare intorno a Napoli come si potrebbe immaginare. A Capri potete andare su e giù per la collina” [...]Ma a Ischia non solo può farsi l’ascesa all’Epomeo, ma anche i poderi e i boschi che rivestono i fianchi della grande montagna sono luoghi di ritrovo ottimi per il viandante; non ci sono salite difficili o faticose che richiedano un abbigliamento teutonico con cappello alpino e pesante bastone, come sembra che occorrano per molte passeggiate a Capri” [...].
Poco più avanti nel libro, a proposito dei benefici delle acque termali di Ischia:
"Davvero è piuttosto straordinario vedere quelli che arrivano acciaccati dai reumatismi in grado di camminare alla fine della stagione. Fa quasi dispiacere a qualcuno di non aver un malanno in un luogo dove il rimedio è così divertente come sedersi nel fango caldo e dopo discutere con un amico".
Di Capri invece le sorelle Fitzgerald colgono l’immediata sensazione di separatezza non solo rispetto al Golfo di Napoli, ma pure alla vicina penisola sorrentina:
"Tre miglia di mare sono bastate per creare un’altra gente, un altro scenario e clima.[...] Alte, energiche, piuttosto esuberanti nella salute e nello spirito, con un po' di selvatichezza, esse sono le madri ideali di una famiglia isolana. Le donne di Capri hanno un’apparente dignità loro propria".
L’aspetto interessante è che Augustine Fitzgerald riconduce la diversità caprese a precise ragioni storiche:
"Ischia ha avuto i suoi giorni feudali, le sue antiche tradizioni medievali; Capri no. Dopo la morte di Tiberio (...) e coi secoli Capri è diventata famosa solamente per la calma vita dei contadini e l’industria e la moralità dei suoi abitanti".
Insomma è il «peso della storia» ciò che renderebbe Ischia, segnata dalle secolari traversie del Regno di Napoli, così diversa dalla dirimpettaia Capri. 



E, messa da parte la storia, questa l’analisi sulla diversità di Capri:
[...] "la grande bellezza dell’isola ha attirato stranieri da tutte le parti del mondo che hanno costruito ville in molti piacevoli pendii, (...) introdotto un senso di ordine e di pulizia che non si trova in alcuna altra città meridionale italiana; e se il colore locale è stato cancellato in parte, questo forse è compensato come indicato agli abitanti dal modello di civltà".
Le tesi delle sorelle Fitzgerald sono ancora attuali perchè colgono l’essenza delle differenze tra l’isola d’Ischia e Capri. Da un lato, la natura esagerata, generosa, straripante, dell’isola d’Ischia; dall’altro, la duratura influenza di un clima culturale mittleuropeo e anglosassone per Capri.

Mentre però le differenze naturali rimangono, dalle terme, alle spiagge, alle tante escursioni che è possibile fare a Ischia molto più che a Capri, sono le differenze nel target di clientela, a essersi fatte molto più sfumate. La tesi secondo cui Capri sarebbe meta di un turismo più internazionale contro il profilo maggiormente popolare e domestico di Ischia, sta progressivamente cedendo il passo davanti a due considerazioni oggettive, entrambe legate alla conformazione del territorio: la prima è che proprio le limitate dimensioni dell’ "isola azzurra", incoraggiano maggiormente il turismo di un giorno, la classica "gita fuori porta", molto di più di quanto non succeda per Ischia. La seconda considerazione muove dal fatto che, nonostante il turismo di massa abbia modificato in profondità il paesaggio sull’altare di una maggiore ricettività alberghiera, è Ischia, molto più di Capri, che può continuare a dire la sua anche dal punto di vista ambientale.

Le proprietà benefiche delle sue acque sono ancora in piedi, come pure l’agricoltura e la viticoltura sono tutt’altro che scomparse e, anzi, va consolidandosi un filone connesso alle prospettive del turismo rurale a Ischia. Insomma, parafrasando lo scrittore napoletano Raffaele La Capria, se volete qualcosa di più delle "facce piene di voglie e vuote di significato" che affollano la Piazzetta di Capri la domenica mattina, è a Ischia che bisogna assolutamente andare!
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03/12/2024 18:44:31