Se i centri abitati sono molti più dei sei comuni in cui è divisa amministrativamente l'isola, il numero di chiese è, a sua volta, molto maggiore delle frazioni, dei borghi e dei villaggi sparsi per il territorio. Per rendersene plasticamente conto basta raggiungere Piazza San Rocco a Barano d'Ischia. All'inizio e alla fine della piazza ci sono, infatti, due chiese, una di fronte l'altra: a valle, la parrocchia di San Sebastiano, e su in cima la chiesa di San Rocco, patrono di questo comune collinare secondo, per estensione, soltanto a Forio.
Originariamente la chiesa di San Rocco era una confraternita dedicata alla Madonna del Rosario, di cui tuttora è presente una tela, "sorella" dell'altra custodita nella Basilica Santa Maria di Loreto a Forio. La Madonna del Rosario di Barano è con tutta probabilità opera di Casare Calise, pittore foriano del '600, celebre per il suo stile tardo-manierista, diverso, diversissimo, dal gusto neo-classico che un secolo dopo caratterizzerà, invece, le opere di Alfonso Di Spigna, l'altro "pennello sacro" dell'isola d'Ischia, lacchese di nascita.
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Favoloso!
Sul piazzale antistante la chiesa c'è un monumento ai caduti baranesi della Prima Guerra Mondiale, mentre a destra del portale d'ingresso c'è una lapide che ricorda l'origine seicentesca dell'edificio, anche se non è perfettamente chiaro l'anno di fondazione. Secondo una nota d'archivio ritrovata nella chiesa di San Giorgio a
Testaccio, potrebbe essere il 1634, anno in cui l'allora parroco di San Giorgio annota la sepoltura di un uomo nella chiesa di San Rocco.
Sempre sulla destra, ma subito dopo l'ingresso, c'è una seconda lapide in cui si fa riferimento ai recenti lavori di ristrutturazione che hanno interessato la chiesa nel 2008. C'è scritto: "
Questo tempio sacro a San Rocco protettore per lunghi lustri negletto il popolo devoto le autorità e il parroco Can. Filippo Canuto vollero riaperto al culto. A.D. MMVIII".
All'interno della chiesa ci sono altre statue: la Madonna e San Rocco ai lati dell'altare maggiore (in attesa che la statua del santo patrono venga nuovamente alloggiata nella nicchia alle spalle dell'altare) e una statua di San Giovan Giuseppe della Croce per la cui realizzazione - secondo quanto riportato da Achille Della Ragione (http://www.guidecampania.com/ischiasacra/barano.htm) - pare ci si sia serviti della maschera funebre del santo patrono dell'isola d'Ischia custodita nella
Chiesa Collegiata dello Spirito Santo a Ischia Ponte.
Insomma, le chiese sono parte importante del racconto dell'isola d'Ischia. Quella di San Rocco, in particolare, conferma le origini contadine del territorio, dacchè il santo protettore dalla peste (a Ischia vi fu una terribile pestilenza proprio attorno la metà del '600) ha visto nei secoli il suo patronato estendersi al mondo contadino, agli animali, e ai terremoti, altro flagello che ha ripetutamente riguardato l'isola.
Orario Ss. Messe:
- invernale mer 18.00 fest. 18.00
- estivo
dom. 19.00
Twitter: @prontoischia